giovedì, dicembre 14, 2006
Il convegno virtuale di Repubblica
Al convegno sono intervenuti personaggi del calibro di Bruce Sterling, scrittore e giornalista, "padre fondatore" della letteratura cyberpunk e visionario in grado di affrontare i temi più scottanti della nuova realtà digitale, Derrick De Kerckhove, collaboratore per molti anni di Marshall McLuhan e oggi direttore del McLuhan Program in Culture e Technology all'Università di Toronto.
Nello stesso evento il Ministro delle Comunicazioni On Gentiloni, in diretta con Zambardino, Aldo Fontanarosa, Giuseppe Granieri e Tiziana Testa ha risposto alle domande degli "internauti" in un lungo forum nel quale ha toccato tutti gli argomenti più importanti, dalla diffusione della banda larga e del Wi-Max, di provider e trasparenza, di censura e rete, ma anche ovviamente della Rai e della riforma da lui sostenuta.
venerdì, dicembre 08, 2006
giovedì, novembre 30, 2006
VISIBILITA'
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martedì, novembre 28, 2006
martedì, novembre 21, 2006
identità precarie
Dylan Dog | sandro |
Amazing Grace: The Story of John Newton
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Mi chiamavo Jo
lunedì, novembre 20, 2006
www.aprileonline.info
Forum Palestina
Non si placa la polemica
Autori vari, 20 novembre 2006
Manifestazione di Roma Pubblichiamo gli interventi giunti in redazione a commento della manifestazione, organizzata dal Forum Palestina, che si è svolta sabato a Roma
Stampa di regime per la manifestazione di Roma?Sono stato alla manifestazione di Roma organizzata dal Forum Palestina.
Tornato a casa, dalle cronache dei TG RAI ho scoperto di essere stato da un'altra parte.
Oltre 20.000 persone, oltre 4 ore d'intensa presenza politica (tra Piazza Esedra, corteo e comizio finale a Piazza Venezia), sono divenuti una decina di manifestanti e pochi fotogrammi tutti incentrati sul rogo di 3 manichini.
Ma anche in rete non va meglio: l'unico sito che ha menzionato che dal palco è stata bruciata una bandiera nazista, come gesto di caratterizzazione della manifestazione da parte dei promotori, è stato Repubblica.it.
Il torto della manifestazione, evidentemente, è stato quello di avere avuto parole d'ordine chiare sulle quali è bene far scendere un muro di silenzio:
- L'Italia non deve essere complice del massacro dei palestinesi e dell'occupazione israeliana
- Abrogare l'accordo militare Italia-Israele
Grazie, cari giornalisti, per l'ennesima dimostrazione che in questo paese la libertà di stampa non esiste; o forse, perché no? sono in molti a non meritarla visto che è raro, nel panorama giornalistico italiano, trovare giornalisti che fanno il proprio lavoro in libertà e coscienza.
PS.: Per quanto riguarda i politici di centrosinistra ed il Governo Prodi, manifestazione di Roma o no, cosa hanno da dire circa l'accordo militare Italia-Israele?
Quanto meno, che si dimostrino equidistanti come dicono togliendo tutti gli aiuti, militari e finanziari (anche da parte delle Regioni), all'unica delle due parti in causa sino ad oggi di fatto ampiamente sostenuta.
Franco Ragusa riforme.it
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Una condanna giusta ed opportuna
La condanna pervenuta dal mondo politico in merito al cattivo esempio mostrato dai manifestanti di Roma, in merito al tema politico della Pace è giusta ed opportuna. E' un peccato che in occasioni importanti come queste c'è sempre qualche facinoroso che deve seminare zizzania e inquinare il desiderio di riappacificazione fra due popoli da tempo in guerra.
Bene ha fatto il Presidente della Camera Bertinotti, assieme a Diliberto, Fassino e D'Alema a condannare il gesto dei manifestanti che hanno provveduto a bruciare fantocci e ad inveire contro il popolo israeliano. In questo modo non solo non si contribuisce alla pace, anzi viene messo in atto lo stesso meccanismo applicato da chi usa la guerra come mezzo di risoluzione per le controversie internazionali, contribuendo ad alimentare odio e dando adito alla destra italiana di accomunare la sinistra a questi gruppi estremisti ed isolati.
Bisogna che questa gente prenda esempio dalle tante donne israeliane e palestinesi che hanno manifestato assieme pacificamente a Milano, donando alla manifestazione quel contributo valso come esempio per la democrazia e per la libertà, per il riconoscimento del diritto all'esistenza pacifica di entrambi i popoli, mettendo in risalto il loro sincero ed onesto desiderio di Pace.
Matteo Zingarelli,
Segretario Sinistra Giovanile - Cerignola (FG)
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Cinque domande per una lettera aperta alla "politica", all'informazione e agli inservibili
Aprendo i giornali di oggi - domenica 19 novembre - sembra di vedere i quotidiani di nove mesi fa, esattamente del 19 febbraio. Una manifestazione pienamente riuscita in solidarietà con il popolo palestinese, contenuti chiari che hanno portato alla luce l'inaccettabilità di accordi militari (in gran parte segreti anche al Parlamento) tra Italia e Israele e la vergogna di un embargo applicato alle vittime (i palestinesi) piuttosto che agli occupanti che li bombardano ogni giorno (Israele), sarebbe passata sotto silenzio o ridotta a cronache in piccoli francobolli di giornale. Ed invece le prime pagine e le cronache dedicano ampio a questa manifestazione ma solo per darne un'immagine completamente distorta fatta di pupazzi bruciati e slogans sbagliati.
E' un copione che si ripete sistematicamente ad ogni manifestazione per la Palestina. Abbiamo conservato i giornali e le dichiarazioni della "politica" dal marzo 2002 e vi potrete trovare un campionario di falsità, mezze verità, anatemi e distorsioni. In sostanza la Palestina deve scomparire dall'agenda politica perché essendo una situazione "in bianco e nero", con occupanti e occupati, con aggressori e aggrediti, non consente zone grigie e ambiguità oltre il buon senso e la coscienza comune.
Le reazioni ad alcuni episodi del tutto marginali ed estranei alla manifestazione di sabato 18 novembre - così come a quella del 18 febbraio di quest'anno - danno l'impressione di voler nascondere, dietro i toni indignati e le strumentalizzazioni politiche a fini interni, l'immondizia sotto il tappeto.
1. Vorremmo chiedere al Presidente della Camera Bertinotti: quand'è che oltre a commentare gli "slogans indicibili" vorrà dire qualcosa anche contro l'accordo militare Italia-Israele che l'attuale governo ancora non si decide a revocare? Gli "idioti" bruciano dei pupazzi in piazza, ma le nuove armi israeliane a Gaza o in Libano dilaniano le persone in carne d'ossa come è stato ampiamente documentato anche nel nostro paese.
2. Vorremmo chiedere ai ministri e viceministri della sinistra di governo: come mai l'Italia continua a tenere bloccati i fondi e i soldi destinati ai servizi sociali, alle donne, agli ospedali palestinesi che erano in emergenza umanitaria ancora prima dell'embargo varato dall'Unione Europea?
3. Vorremmo chiedere al governo nel suo insieme: come mai sul Medio Oriente e sulla Palestina continuate a dichiarare una politica di equidistanza diversa da quella servile e unilaterale del governo Berlusconi, ma continuate a ritenere prioritari gli interessi strategici israeliani sul piano militare, economico, diplomatico?
4. Vorremmo chiedere anche alle redazioni dei giornali e delle televisioni: come mai effettuate decine di interviste, avete a disposizione ore di girato, ascoltate le ragioni di una manifestazione, ponete anche le domande più insidiose ai suoi organizzatori ma poi ne rappresentate solo un episodio in contrasto con lo spirito e il senso maggioritario di una intera manifestazione con migliaia di persone? I cameraman e i cronisti a cui lo abbiamo chiesto in piazza ci hanno risposto allargando le braccia. Forse è tempo che i giornalisti scioperino non solo contro l'arroganza degli editori ma anche a difesa della dignità e della libertà di informazione.
5. Infine vorremmo chiedere a chi nella manifestazione di sabato ha bruciato i pupazzi e lanciato slogans inservibili e insulsi (lo stesso era accaduto a febbraio). Se sapevate (e lo sapevate) che era pronta la trappola mediatica che sarebbe servita a manipolare e occultare una manifestazione sulla Palestina, perché vi siete coscientemente e puntualmente prestati alla trappola? O siete stupidi o siete malconsigliati. Nel primo caso ravvedetevi, nel secondo allontanate i cattivi consiglieri. La prossima volta sarà l'intera manifestazione che non permetterà che vi prestiate di nuovo alla trappola.
L'ultima domanda è per noi stessi. Sono cinque anni che cercano in ogni modo e con ogni mezzo di mettere a tacere o demonizzare le nostre iniziative di solidarietà con la Palestina. Non ci sono riusciti perché è la realtà sul campo a determinare la situazione. Il mattatoio palestinese a Gaza, la repressione militare e coloniale in Cisgiordania, la crescente tensione in Libano, l'invasione e la resistenza in Iraq, non consentono di nascondere la spazzatura sotto il tappeto e il mantenimento delle ambiguità. Se le contraddizioni agiscono concretamente sul campo, è sufficiente mettere in campo un minimo di capacità organizzativa e di chiarezza nei contenuti per incidere politicamente e orientare la gente. Questa è stata e rimane la funzione del Forum Palestina e sulla base di questa continueremo ad agire politicamente.
Forum Palestina
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Quando la pace non viene dal cuore
Mille, cento, forse soltanto dieci imbecilli nell'ultimo corteo hanno riacceso la miccia sui morti di Nassirya. Prendersela con i morti, far loro il processo è stupido e vigliacco, almeno per un paio di ragioni. La prima è ovvia, non possono rispondere direttamente, non possono replicare alle accuse, non possono rintuzzare le critiche. Sono morti e basta, dovremmo almeno lasciarli in pace, e rispettare i loro parenti.
La seconda ragione è che - in particolare quando si tratta di soldati - i difensori d'ufficio abbondano, ciascuno con la propria linea difensiva, ovviamente non concordata con i diretti interessati costretti al silenzio.
Così i caduti a volte ritornano, stavolta per essere uccisi, massacrati dal fuoco amico. Il 12 novembre ricorreva per la terza volta il triste anniversario della strage di Nassirya e la politica italiana si è trasformata di nuovo in teatrino da avanspettacolo, invece di raccogliersi in silenzio. Come e quanto commemorare quei defunti è diventato all'improvviso più importante, più fondamentale di ogni altra cosa e il dibattito che ne è divampato da destra a sinistra mi ha fatto tornare alla mente Bertold Brecht quando affermò : "Sfortunato quel paese che ha bisogno di eroi.."
Poi c'è stato il corteo pro Palestina a Roma, e si è fatto vivo di nuovo il gruppetto di imbecilli con il famigerato slogan. Al corteo partecipavano anche Pdci e Cobas, con qualche esponente della maggioranza. E di nuovo l'incendio delle polemiche, delle promesse incrociate di querele, delle interviste al vetriolo. Ancora una volta quei caduti che ritornano sulle labbra di tutti, anche e soprattutto di chi fra le file della attuale opposizione, consapevolmente li ha mandati laggiù a fare la guerra, e con una scellerata scelta logistica, - quella di un quartier generale posto in una palazzina non facilmente difendibile all'interno di Nassirya - li ha esposti a un inutile rischio, che poi si è rivelato fatale.
L'atmosfera è tale che anche nella maggioranza di governo sembra essere giunta l'ora dei grandi coltelli, e soltanto la comune consapevolezza di dover restare uniti per l'esiguità dei numeri in parlamento ha fatto scegliere la tregua armata fra DS e Margherita da una parte e la sinistra radicale dall'altra. La difesa della legge finanziaria finora è riuscita a fare da collante, ma da gennaio si parlerà di welfare e pensioni e per il bene del paese sarà necessaria tutta la calma e la obiettività possibili. Considerato l'attuale clima vengono i sudori freddi al pensiero, ma la sensazione più grave è che tutti all'interno dell'Unione parlamentare e governativa stiano progressivamente perdendo coscienza della necessità per il governo di scelte chiare sul tema della pace e della guerra, così come su quelle della giustizia e della trasparenza che hanno portato più volte in piazza decine di milioni di italiani durante la legislatura Berlusconi.
Se si spera di tirare avanti e di fare addirittura il partito democratico ignorando anzi deludendo le attese, ci si incammina su una strada davvero pericolosa. Prima accettando l'indulto allargato anche a gente come Previti, poi ridisegnando una Irpef che così com'è non restituisce il maltolto a chi è precipitato nel disagio proprio grazie al regime fiscale introdotto da Berlusconi, infine aumentando di fatto le spese militari e l'invio complessivo dei nostri soldati in territori a rischio come il Libano senza aver prima provveduto a chiarire la posizione del governo italiano nei confronti degli USA soprattutto per l'Iraq, se sia cioè ancora di mera sudditanza come ai tempi di Berlusconi ovvero realmente libero nelle scelte.
Perché se la pace non viene direttamente dal cuore, si finisce con l'appoggiare la guerra. E su questo discrimine si può consumare una rottura esiziale per il futuro del governo e della nostra stessa democrazia, vanificando gli sforzi e i sacrifici di quei milioni di cittadini che hanno prodotto con il loro voto la pur esigua vittoria dell'Unione alle ultime elezioni.
Non chiediamoci perché ancora oggi una decina di imbecilli continuano a urlare slogan vigliacchi sui caduti di Nassirya. E non illudiamoci di risolvere a colpi di querele e di denunce ciò che la politica è chiamata a risolvere in prima persona. Adoperiamoci piuttosto a eliminare le zone grigie, troviamo il coraggio - mi rivolgo a deputati e senatori della maggioranza, inclusa la sinistra radicale - finalmente di scegliere la pace oppure la guerra, chiamando le cose con il loro nome. E soprattutto non giochiamo più sui morti, per favore.
Stefano Olivieri
domenica, novembre 12, 2006
Rai Google
Stereotipi obsoleti di un sistema senza futuro si avvicendano nel forum Rai della redazione politica del tg3 marcato RaiNet.
In assoluta impunità e in totale assenza di pudore fioccano amori e si spengono umori.
Chiusa l'isola dei famosi arrivano i dissidenti tranquillizzanti, le terze colonne.
L'inverno si ripopola di bambini birichini e buoni .
Nell'estate sempre il sole dà alla testa ai permalosi cattivoni che parlano male del Forum e del principe e della corte. Perfino il sole fa vedere lucciole per lanterne a quei facinorosi che credono di farsi le nostre donne alla faccia del proletariato.
Team Community, madre buona del Forum però mica li lascia fare sapete?
Come li caccia ... eh eh eh
venerdì, ottobre 27, 2006
Forum
IO FORUMO / TU MI FORUMI / Re: Ma tu mi forumi? | on: Yesterday at 12:49:03 AM | |
ma sbaglio o di qs cosa di google ne avevate già parlato in una discussione che hanno cancellato? Certo che puoi venire. Anzi! Vorresti moderareMa io posso venire a trovarti sul tuo forum? IO MI FORUMO ? Oppure un'area tematica a tua scelta. Anche su misura. | ||
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4 | IO FORUMO / IO TI FORUMO / Re: Ti forumo tantissimo... | on: Yesterday at 12:28:22 AM |
a-beta, oggi non ti ho visto per niente, mi devo preoccupare?? SMAK. | ||
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