L SEGRETARIO DELL'ALLEANZA RASMUSSEN: «FORSE VITTIME CIVILI, AVVIEREMO SUBITO UN'INCHIESTA»
Afghanistan, bombe Nato su autocisterna in mano ai talebani: decine di morti
Versioni diverse sulla vicenda: per la Nato 56 vittime tutti talebani, per la polizia 90 i morti, molti i civili
Una vittima del bombardamento (Afp) |
LA VICENDA - Questa notte i talebani si erano impadroniti di un’autocisterna sull’autostrada di Angorbagh, nella zona di Kunduz, ha spiegato Baryalai Basharyar Parwani, il capo della polizia locale. «L’autocarro è finito sul letto di un fiume, c’erano civili con i talebani e sono stati bombardati, più di 60 persone sono state uccise o ferite», ha assicurato il capo della polizia. Successivamente però le autorità locali hanno corretto la loro versione iniziale che parlava di soli civili colpiti, spiegando che le vittime sono in gran parte talebani.
RASMUSSEN - Un'inchiesta approfondita è stata promessa proprio dal segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen. «Il popolo afghano dev'essere consapevole che noi manteniamo con chiarezza l'impegno di proteggerlo, e che indagheremo immediatamente e pienamente su questa vicenda. Non è sicuro cosa sia accaduto. C'è stato un attacco aereo dell'Isaf contro i talebani, un certo numero dei quali sono rimasti uccisi. Esiste però la possibilità che siano morti anche civili».
KARZAI - Ma il bombardamento Nato ha provocato l'ira del presidente afghano Hamid Karzai: «Colpire i civili, in qualsiasi modo, è inaccettabile» ha sottolineato il capo dello Stato afghano.
ONU - Peter Galbraith, inviato speciale dell'Onu in Afghanistan, ha riferito che anche le Nazioni Unite manderanno sul posto dell'incidente un proprio gruppo investigativo e che «le famiglie di chi ha perso la vita ricevano tutto l'aiuto di cui hanno bisogno».
INCHIESTA - Una portavoce del comando Isaf a Kabul, il capitano di corvetta Christine Sidenstricker, ha confermato il raid aereo, puntualizzando però che sul sito dell'attacco «c'erano solo insorti», e che l'incursione era «mirata» contro di loro. «Ecco chi riteniamo sia stato ucciso», ha aggiunto, spiegando che i piloti e i loro comandanti hanno agito «sulla base delle informazioni disponibili sul campo». La portavoce ha aggiunto che è comunque già in corso un'inchiesta approfondita sulla vicenda. L'accaduto rischia di esasperare ancora di più i già difficilissimi rapporti tra le forze occidentali e la popolazione afghana, per non dire quelli con il governo del Paese centro-asiatico, che ha più volte denunciato gli eccessi perpetrati dagli alleati nella lotta ai talebani, imponendo a suo tempo anche modifiche alle regole d'ingaggio, peraltro adottate solo dalla Nato e non dalla coalizione multinazionale controllata dagli Usa, che continua nel frattempo a condurre una propria campagna anti-guerriglia 'parallela' a quella della stessa Isaf. Si tratta altresì dell'ennesima riprova di quanto la situazione sul terreno in Afghanistan stia peggiorando sempre di più, di fronte alla rinnovata offensiva dei ribelli ultra-islamici, che finora non è stato possibile stroncare.
04 settembre 2009
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