martedì, novembre 03, 2009

Visto il meccanismo genetico che causa la maggiore lentezza con cui
H1N1 passa da una persona all'altra rispetto alla malattia stagionale
Nuova influenza, ecco cosa
rallenta la diffusione del virus


C'E' un preciso meccanismo alla base della maggiore lentezza con cui il virus della nuova influenza A/H1N1 si diffonde rispetto a quella stagionale. E ora, per la prima volta, il tallone d'Achille del virus all'origine della nuova pandemia è stato "fotografato" da ricercatori del Mit (Massachusetts Institute of Technology) e dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) Usa.

L'H1N1 che circola nel globo dalla primavera è caratterizzato da una particolare forma della proteina di superficie, che si lega male ai recettori presenti nel tratto respiratorio umano, spiegano gli studiosi oggi sull'edizione online di Science. "Il virus è capace di legarsi ai recettori umani, ma chiaramente è limitato", dice Ram Sasisekharan, direttore della divisione Scienze della salute e tecnologia del Mit. Questo legame limitato, in pratica debole, insieme a una piccola variazione genetica in un enzima dell'H1N1, spiega perché il virus che ha causato la prima pandemia degli anni Duemila non si diffonde con la stessa efficacia dell'influenza stagionale, aggiunge Sasisekharan. D'altra parte i patogeni influenzali mutano rapidamente, dunque è fondato il timore - sottolineano gli studiosi americani - che anche l'H1N1 possa subire delle trasformazioni che gli permettano di superare questo ostacolo. E dunque 'impari' a diffondersi più rapidamente.

"Dobbiamo fare molta attenzione all'evoluzione di questo virus", avverte Sasisekharan, che insieme al microbiologo Terrence Tumpey aveva già indagato nei mesi scorsi sui meccanismi di infezione del virus. Nel nuovo studio i ricercatori hanno confrontato l'H1N1 con diversi ceppi influenzali, incluso quello che scatenò la terribile Spagnola nel 1918.

La debole trasmissione del virus osservata dai ricercatori è stata confermata nei furetti, animali che 'mimano' con accuratezza l'influenza umana: se gli animali sono tenuti vicini in un luogo affollato l'infezione si diffonde facilmente, ma se vengono separati e il virus può spargersi solo attraverso le goccioline respiratorie la malattia si trasmette con molta difficoltà. Uno scenario simile a quello registrato effettivamente finora nell'uomo.

La sintomatologia influenzale causata dal virus H1N1, se confrontata con quella dell'influenza stagionale, è lievemente più acuta: il virus pandemico causa, infatti, anche sintomi come il vomito e forti disturbi gastrointestinali che non sono associati alla normale influenza ed hanno un tasso di trasmissibilità diversa. E si replica nel tratto respiratorio profondo, fino a raggiungere i polmoni, mentre quello dell'influenza stagionale rimane, come si è visto nei furetti, nella cavità nasale.

I ricercatori hanno poi scoperto una seconda mutazione che ostacola l'abilità dell'H1N1 di trasmettersi rapidamente. In pratica, il nuovo ceppo del virus non presenta la versione del gene PB2 cruciale per una rapida diffusione nell'uomo. Infine, secondo gli scienziati, a questo punto basterebbe una singola mutazione per portare a un'inefficiente interazione del microrganismo con l'oseltamivir (Tamiflu), il farmaco usato per curare i pazienti. Dunque, secondo gli studiosi, potrebbero emergere facilmente ceppi resistenti al Tamiflu.
(2 luglio 2009)

1 commento:

Claudia ha detto...

Non passa giorno che non si parli di questo tipo di influenza, il Vice Ministro della salute fornisce rassicurazioni, ma il messaggio che viene trasmesso è ambiguo: da una parte si dice di non preoccuparsi e di non affollare i pronti soccorso degli ospedali dall'altra si elencano i soggetti a rischio che devono sottoporsi a vaccinazione e si aggiorna l'elenco dei morti. Non ci sono direttive precise e la gente in mancanza di punti di riferimento si impaurisce sempre più. Mi chiedo perché, per esempio, nessuno ha mai parlato dei sintomi gastrointestinali di cui riferisce questo articolo e perché tutti si affannano a descrivere questa patologia meno grave della comune influenza stagionale se il virus si replica nel tratto respiratorio profondo, fino a raggiungere i polmoni, mentre quello dell'influenza stagionale rimane, come si è visto, nella cavità nasale?
Ci sarà qualcuno che chiarisca, finalmente, quali sono i rischi effettivi e ci dica come dobbiamo difenderci?