giovedì, agosto 27, 2009
di MARIA PIA FUSCO
venerdì, agosto 21, 2009
Microsoft, Yahoo e Amazon insieme contro i libri digitali di Google
di Luca Salvioli
giovedì, agosto 20, 2009
Nel 2009 a 1.580 miliardi
Gli Stati Uniti tagliano le stime sul deficit
Wall Street
New York, 20-08-2009
Gli Stati Uniti si apprestano a tagliare le stime per il deficit dell'anno fiscale 2009, che si chiudera' con un rosso pari a 1.580 miliardi di dollari. In maggio la stima era di 1.842 miliardi, cioe' 262 miliardi di dollari in piu'.
Il fardello del pesante deficit, spinto dalle ingenti misure di spesa per il rilancio dell'economia e la stabilizzazione dei mercati finanziari, e' considerato da molti osservatori come il vero banco di prova per il presidente americano Barack Obama, impegnato a far passare una riforma sanitaria costosa ma che - ha assicurato - non fara' salire ulteriormente il rosso delle casse dello stato.
Le nuove stime sul deficit saranno rese note - ha spiegato un responsabile dell'amministrazione - la prossima settimana: da queste emergera' che al 30 settembre le spese pubbliche risulteranno pari a 3.563 miliardi di dollari, a fronte di entrate per 2.074 miliardi di dollari. Warren Buffett, guru dell'economia, ritiene che gli Stati Uniti, ormai fuori dall'emergenza e sulla strada di una lenta ripresa, dovranno fare i conti con gli effetti collaterali delle enormi dosi della "cura monetaria" che continua a essere somministrata, ponendo dei rischi per l'economia e il dollaro.
La situazione di bilancio americana - osserva - e' scivolata "in un territorio inesplorato". Pur approvando le misure anticrisi adottate dalla Federal Reserve, dall'amministrazione Bush e poi da quella di Obama, Buffett calcola che nell'anno fiscale corrente il deficit statunitense raggiungera' il 13% del prodotto interno lordo, mentre il debito netto salira' al 56% del Pil. Un aiuto alla riduzione del deficit potrebbe arrivare dall'aumento delle entrate fiscali con il piano di amnistia varato dall'amministrazione per favorire l'emersione fiscale: gli americani hanno a disposizione fino al 23 settembre per autodenunciarsi al fisco e denunciare i propri tesori 'nascosti'. L'Internal Revenue Service, l'agenzia delle entrate americana, e Ubs hanno raggiunto nelle ultime ore un accordo in base al quale la banca svizzera consegnera' alle autorita' americane 4.450 nomi di abbienti americani sospettati di aver evaso il fisco tramite conti Ubs presso paradisi offshore.
Su tali conti - precisa il commissario dell'Irs Dough Shulman - erano a un certo punto depositati 18 miliardi di dollari. Ubs svelera' i nomi dei conti di maggior interesse per gli Usa , quelli sui quali gravano i maggiori sospetti di evasione. L'Irs non ha reso noto i criteri che seguira' nel chiedere a Ubs informazioni sui conti correnti, sperando cosi' che il timore di essere scoperti e di andare incontro ad accuse penali spinga un numero crescente di americani ad autodenunciarsi: il fisco spera di ottenere informazioni fino a 10.000 conti cerrenti fra i nomi che consegnera' Ubs e quelli di coloro che usciranno volontariamente allo scoperto.
L'accordo - hanno precisato le autorita' americane - e' "solo l'inizio" e serve a inviare un segnale: "non importa a chi appoggiate il vostro conto - ha osservato Shulman , l'Irs e' pronto a perseguire sia l'istituzione sia il singolo individuo". Nell'ambito dell'intesa la Svizzera si e' anche accordata per rivedere e processare altre richieste americane in merito a conti depositati in altre banche elvetiche.
da rainews24
venerdì, agosto 07, 2009
Sony sfida la Kindle di Amazon: |
giovedì, agosto 06, 2009
6/8/2009 - LA RICERCA | |
Decodificato l'intero genoma dell'Hiv | |
La scoperta potrebbe accelerare lo sviluppo di farmaci antivirali | |
Per la prima volta è stata decodificata la struttura dell’intero genoma del virus Hiv 1, responsabile, come il virus Hiv 2, della sindrome dell’Aids. Il risultato, che si è guadagnato la copertina del nuovo numero di Nature, si deve a un gruppo di ricerca americano coordinato da Kevin Weeks dell’università della North Carolina e, secondo gli autori, apre la strada ad ulteriori ricerche che potrebbero accelerare lo sviluppo di farmaci antivirali. Avere a disposizione la mappa del Dna di questo virus ha grandi implicazioni per la comprensione delle strategie che il virus mette in campo per infettare le persone. Il virus Hiv si suddivide nei due ceppi Hiv 1 e Hiv 2: il primo è più diffuso e localizzato prevalentemente in Europa, America e Africa centrale, il secondo è localizzato soprattutto in Africa e Asia. Questo virus, spiegano gli autori, trasporta le sue informazioni genetiche attraverso un singolo filamento di Rna anzichè i due filamenti del Dna. L’informazione codificata nel Dna è quasi per intero nella sequenza dei suoi blocchetti di costruzione, chiamati nucleotidi. Ma l’informazione codificata nell’Rna è più complessa: l’Rna è abile a piegarsi in strutture più intricate e tridimensionali che si creano quando l’Rna si ripiega su se stesso come se fosse un nastro. Kevin Weeks e i colleghi hanno usato una tecnologia di analisi dell’Rna chiamata Shape per decodificare l’intera struttura del genoma del virus a livello di un singolo nucleotide. Come sospettato, la composizione dei nucleotidi influenza la produzione delle proteine, ma il team ha anche mostrato che le strutture dell’Rna influenzano molti passaggi nel ciclo infettivo dell’Hiv: come per esempio la traslazione e il ripiegamento delle proteine. Lo studio ha numerose implicazioni, sia per sviluppare nuovi farmaci sia «per comprendere - sottolinea Weeks - altri ruoli nel genoma dell’Rna che sono importanti per il ciclo di vita di questi virus». Non solo: grazie alla decodifica, gli scienziati guidati da Weeks hanno cominciato anche a comprendere quali sono i trucchi che il genoma usa per aiutare il virus a non essere individuato nel corpo umano. | |
martedì, agosto 04, 2009
L'opposizione: "E' Tremonti il vero premier, crea buchi senza aiutare l'economia"
Il caso sollevato da Scalfari: più 5% nel 2009 per le uscite della pubblica amministrazione
Spese al galoppo, 35 miliardi in più
Pd e Idv: il Tesoro sfascia i conti
di UMBERTO ROSSO
Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti
ROMA - "Che devo fare, prendo a botte Berlusconi?". La voglia di menar le mani dell'onorevole Di Pietro è metaforica ma rende abbastanza bene come si senta l'opposizione di fronte al buco nero dei 35 miliardi di spesa corrente. Allarme-sfascio. Sul tasto dei conti allo sbando del governomartella con forza Eugenio Scalfari, con una domanda secca al centrosinistra: ma voi, che fate? Eccole perciò, le risposte dei leader, che si sentono come intrappolati in una ragnatela tessuta da Berlusconi e Tremonti. Spiega Pier Luigi Bersani: "E' così, i conti deragliano, il governo taglia gli investimenti che tanto nessuno strilla e gonfia come un pallone la spesa corrente per tenersi buoni i consensi, e lo abbiamo denunciato tante volte. Però... ". Segue constatazione sconfortata del candidato alla segreteria del Pd: "In un anno siamo andati avanti con 23 colpi di fiducia, al ritmo quasi di un decreto al giorno, Berlusconi e Tremonti non si sono presentati una sola volta a discutere della crisi economica". Che vuol dire? Vuol dire che "non c'è più lo spazio, il luogo fisico per la nostra battaglia", significa che "la deformazione parlamentare" ha raggiunto il livello di guardia. Conclusione: "Il vero capo del governo è il ministro dell'Economia, che sfugge con i decreti al controllo collettivo del Consiglio dei ministri e poi del Parlamento e dell'opposizione". E vai a capire, allora, dove finisce il fiume di soldi che tracima dalle casse pubbliche.
Le cause del buco? Fallimento che pesa su Brunetta, ministro della Pubblica amministrazione? Franceschini aspetta la radiografia esatta della voragine. Antonio Di Pietro va giù duro. "Un'idea del buco misterioso io me lo sono fatta. Anzitutto è il fallimento di Brunetta: la sua sbandierata lotta ai fannulloni si è tradotta in un gigantesco sperpero di risorse pubbliche". Tutti soldi della macchina pubblica, accusa il leader dell'Idv, che se ne vanno in stipendi, per lo spoil system della pubblica amministrazione, dalla sanità alla spesa regionale. "Ma questo fiume di denaro non mi pare a vantaggio della gran massa dei dipendenti, se partono scioperi e lamentele, dagli statali ai poliziotti, che lamentano tagli". Bersani concorda, Brunetta fa la lotta all'assenteismo ma non riesce a mettere sotto controllo la spesa nella pubblica amministrazione. "Al netto degli incrementi delle spese obbligatorie - sottolinea l'ex ministro - spicca l'anomalia dei consumi intermedi per gli acquisti di beni e servizi. A questo si accompagna una minore entrata fiscale. E gli investimenti, già scarsi, non si spenderanno a causa delle procedure lunghissime. Meglio affidarli agli enti locali, come abbiamo chiesto noi". A Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, vista fuori dal Parlamento l'offensiva del centrosinistra sul buco nei conti appare però debole. "Noi non abbiamo la possibilità di vedere i dati disaggregati, la battaglia dovrebbero farla i partiti che siedono alle Camere, ma non la stanno facendo". La chiave di lettura del Prc? Il governo sta gestendo con "grande discrezionalità politica" la spesa corrente. "Prendiamo il ricorso alla cassa integrazione in deroga, che consente anche ad aziende che non potrebbero di usare questo strumento. Aspetto positivo ma appunto a discrezione, fuori da un quadro normativo, da una legge che estenda la cassa integrazione anche alle piccole aziende e a tutti quelli che non lavorano". Dunque, Berlusconi allarga i cordoni per ridurre al minimo i problemi sociali ma lo fa fuori da ogni controllo. E le uscite lievitano anche per coprire le minori entrate fiscali, "l'evasione è ripresa alla grande". E Ferrero accusa: lo scudo fiscale è una vera e propria amnistia mascherata. "L'anonimato nel rientro dei capitali consente ad un trafficante di armi o di droga di farla franca".
lunedì, agosto 03, 2009
Usa, edilizia e manifatturiero
indici migliori delle attese
NEW YORK - La crisi americana frena. La spesa per costruzioni negli Stati Uniti, secondo il dipartimento del Commercio, è salita dello 0,3% nel mese di giugno, mentre l'indice Ism manifatturiero, che misura l'andamento del comparto industriale in Usa, è salito oltre le attese nel mese di luglio, passando dai 44,8 punti di giugno a 48,9 punti.
Per quanto riguarda il settore edilizio gli analisti prevedevano un valore negativo con una flessione dello 0,5%, dopo essere calato dello 0,8% nel mese di maggio. La spesa per costruzioni è tornata a crescere grazie agli investimenti pubblici in edilizia, che sono saliti dell'1% a 321,75 miliardi di dollari.
Smentite anche le previsioni nel settore manifatturiero. Gli analisti prevedevano che l'indicatore segnasse 46,2 punti. Siamo comunque ancora di fronte ad una fase di contrazione, trattandosi di una lettura inferiore ai 50 punti.
Immediata la reazione positiva delle Borse europee, tutte già col segno "più" fin dal mattino. Milano è schizzata oltre il 2 per cento. Il Dow Jones cresce di quasi un punto. Nei mercati c'è attesa per i dati dell'auto che verranno dati, in Italia, dopo le 18.
domenica, agosto 02, 2009
Migliaia alla manifestazione 29 anni dopo la bomba. Contestato il ministro
Molti se ne vanno in segno di protesta. L'appello del capo dello Stato.
Bologna, la piazza fischia Bondi
Napolitano: "Fu una stagione folle"
di MICOL LAVINIA LUNDARI
Il ministro Bondi mentre tenta di leggere il suo discorso a Bologna
Appena dal palco viene annunciato il suo turno, dopo gli interventi del presidente dell'Associazione famigliari delle vittime Paolo Bolognesi e del sindaco di Bologna Flavio Delbono, il pubblico comincia a fischiare e molti si allontanano dalla piazza in segno di protesta contro il delegato del governo. Il ministro tenta più volte di iniziare la lettura dello scritto, ma deve rinunciare. Poi si decide a leggere nonostante dal piazzale sia praticamente impossibile decifrarne le parole, tale è il frastuono. L'insurrezione quando il ministro dei Beni culturali attacca coloro che protestano urlando "Io so cosa sia la democrazia e la libertà". A quel punto il ministro è costretto ad abbandonare il palco. Mentre da sotto fioccano insulti diretti anche "al tuo padrone che ti paga..." e inviti ad andare "a p... in Sardegna".
Prima di lui, secondo il rituale ormai consolidato della commemorazione della strage, hanno parlato Paolo Bolognesi e Flavio Delbono, per la prima volta sul palco come sindaco di Bologna. Bolognesi ha voluto ricordare il percorso minato che ha subito la giustizia, ostacolata da forze interne ed esterne alla politica, per arrivare alla verità: "La strage si poteva evitare ma la loggia massonica P2 lo impedì. Ogni anno emergono ipotesi alternative alla verità giudiziaria che sono solo fuorvianti. Come quelle dell'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che ha creduto a dicerie". Bolognesi ha poi citato tanto i responsabili accertati della strage, Francesca Mambro e Giusva Fioravanti, quanto "coloro che hanno pagato con la vita la loro militanza democratica: Petri, Rossa, D'Antona e Biagi".
Applausi scroscianti dal parte del pubblico, anche alla lettura del messaggio del capo dello stato Giorgio Napolitano: un testo breve per ricordare "una stagione folle" e ribadire la sua "vicinanza affettuosa" ai famigliari delle vittime e la necessità della memoria per le generazioni che non hanno vissuto gli anni di piombo.
E' stato poi il turno del neosindaco di Bologna Flavio Delbono: "Non conosciamo le facce degli uomini che hanno ideato le stragi, ma le facce di chi depistò le indagini e chi la favorì. L'obiettivo era impedire lo sviluppo democratico dell'Italia e il simbolo di Bologna dava fastidio. Volevano ricattarci, non ci sono riusciti. Anche senza prove giudiziare sappiamo perché quella strage è stata commessa. E dobbiamo rinnovarne il ricordo, non come un dolore del passato: raccontarlo a chi non c'era, per tramandarne la lezione. La memoria non deve andare perduta. Abbiamo bisogno di rituali ma questi non soddisfano più lo scopo per cui erano stati pensati. La democrazia cammina sulle gambe di chi ci crede".
(2 agosto 2009)