giovedì, agosto 20, 2009

Nel 2009 a 1.580 miliardi

Gli Stati Uniti tagliano le stime sul deficit

Wall Street

Wall Street

New York, 20-08-2009

Gli Stati Uniti si apprestano a tagliare le stime per il deficit dell'anno fiscale 2009, che si chiudera' con un rosso pari a 1.580 miliardi di dollari. In maggio la stima era di 1.842 miliardi, cioe' 262 miliardi di dollari in piu'.

Il fardello del pesante deficit, spinto dalle ingenti misure di spesa per il rilancio dell'economia e la stabilizzazione dei mercati finanziari, e' considerato da molti osservatori come il vero banco di prova per il presidente americano Barack Obama, impegnato a far passare una riforma sanitaria costosa ma che - ha assicurato - non fara' salire ulteriormente il rosso delle casse dello stato.

Le nuove stime sul deficit saranno rese note - ha spiegato un responsabile dell'amministrazione - la prossima settimana: da queste emergera' che al 30 settembre le spese pubbliche risulteranno pari a 3.563 miliardi di dollari, a fronte di entrate per 2.074 miliardi di dollari. Warren Buffett, guru dell'economia, ritiene che gli Stati Uniti, ormai fuori dall'emergenza e sulla strada di una lenta ripresa, dovranno fare i conti con gli effetti collaterali delle enormi dosi della "cura monetaria" che continua a essere somministrata, ponendo dei rischi per l'economia e il dollaro.

La situazione di bilancio americana - osserva - e' scivolata "in un territorio inesplorato". Pur approvando le misure anticrisi adottate dalla Federal Reserve, dall'amministrazione Bush e poi da quella di Obama, Buffett calcola che nell'anno fiscale corrente il deficit statunitense raggiungera' il 13% del prodotto interno lordo, mentre il debito netto salira' al 56% del Pil. Un aiuto alla riduzione del deficit potrebbe arrivare dall'aumento delle entrate fiscali con il piano di amnistia varato dall'amministrazione per favorire l'emersione fiscale: gli americani hanno a disposizione fino al 23 settembre per autodenunciarsi al fisco e denunciare i propri tesori 'nascosti'. L'Internal Revenue Service, l'agenzia delle entrate americana, e Ubs hanno raggiunto nelle ultime ore un accordo in base al quale la banca svizzera consegnera' alle autorita' americane 4.450 nomi di abbienti americani sospettati di aver evaso il fisco tramite conti Ubs presso paradisi offshore.

Su tali conti - precisa il commissario dell'Irs Dough Shulman - erano a un certo punto depositati 18 miliardi di dollari. Ubs svelera' i nomi dei conti di maggior interesse per gli Usa , quelli sui quali gravano i maggiori sospetti di evasione. L'Irs non ha reso noto i criteri che seguira' nel chiedere a Ubs informazioni sui conti correnti, sperando cosi' che il timore di essere scoperti e di andare incontro ad accuse penali spinga un numero crescente di americani ad autodenunciarsi: il fisco spera di ottenere informazioni fino a 10.000 conti cerrenti fra i nomi che consegnera' Ubs e quelli di coloro che usciranno volontariamente allo scoperto.

L'accordo - hanno precisato le autorita' americane - e' "solo l'inizio" e serve a inviare un segnale: "non importa a chi appoggiate il vostro conto - ha osservato Shulman , l'Irs e' pronto a perseguire sia l'istituzione sia il singolo individuo". Nell'ambito dell'intesa la Svizzera si e' anche accordata per rivedere e processare altre richieste americane in merito a conti depositati in altre banche elvetiche.


da rainews24

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