sabato, maggio 08, 2010

ALCUNI BAMBINI
Sono perseguitati
(coi soldi pubblici)
perché esistono


di Giacomo Papi (settimanale della Repubblica D)

Amiamo i bambini. Glorifichiamo l’infanzia. E’ una delle poche cose per cui siamo orgogliosi del nostro tempo. Ma è un orgoglio che placa e ci acceca, facendoci distogliere gli occhi. Ciao come stai? Bene! Quanti anni hai? Dieci. Ti piace la scuola? Sì, però mi piace di più la maestra, i compagni, scrivere e matematica. Da grande voglio fare la maestra. Sai leggere? Anche in corsivo. Ma quando sono andata a scuola non sapevo niente di italiano, adesso ho anche amici italiani, delle volte vado a casa loro a giocare. Della Romania non mi ricordo tanto. Sei contenta di essere in Italia? Sì, perché mi date la scuola. Ti piace la TV? Sì, però non ce l’ho. Se avevo una casa guardavo, però non ho.
La baracca di questa bambina è stata resa al suolo dalla polizia all’alba del 19 dicembre 2009, vigilia della Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia. Da allora ha dormito in dodici posto diversi, ma ogni volta è stata sgomberata. Oggi vive in una fabbrica abbandonata senza muri, senza soffitto, il pavimento pieno di erbacce e vetri rotti. Nel campo dove viveva, intorno alle ruspe, scorazzavano decine di ratti quasi domestici, ormai abituati all’uomo perché la nettezza urbana per non riconoscere gli abitanti, non è mai arrivata. Per un po’ non ha potuto andare a scuola, poi – grazie alla famiglia, ai volontari della Comunità di Sant’Egidio (santegidio.rubattino@hmail.com) e alle maestre – è tornata. A Milano città i minori in campi abusivi sono circa 300.
In quante scuole sei stata negli ultimi mesi? Due. Perché? Perché hanno sgomberato. Adesso dove dormi? In una tenda che ci ha regalato la maestra. Com’è? E’ grande? E’ verde. Un pochino piccola e un pochino grande. Hai dei giocattoli dentro? No. Mi spieghi com’è uno sgombero? Arriva la polizia nella notte o nella mattina presto, prendono le baracche e ci distruggono le cose, e poi non ci abbiamo dove dormire. Per questo di notte ho sempre paura. Mi hanno portato via anche la mia maglietta della Carica dei 101. Sono gentili i poliziotti? No, lo dicono male che noi andiamo via, urlano le parolacce e hanno i cani che abbaiano e mi fanno paura. Tu sai perché succede questo? Perché non vogliono lasciare questi romeni a vivere qua. Mi racconti una cosa bella? La vacanza in montagna con i bambini stranieri e italiani: Abbiamo giocato e fatto i compiti. Siamo andati a trovare gli anziani. Potevo fare la doccia tutti i giorni, avevo il mio letto e non mi portavano via le mie cose. Abbiamo anche cantato: “Alla scuola della pace puoi ballare e puoi cantare. Vuum! Puoi venire se vuoi”. Hai avuto molto freddo questo inverno? Molto, è male questa vita.
Era il 1937, Nathaniel Simmons, uno degli ideologi del Ku Klux Klan, scriveva: “Niente è più pericoloso che fare male a un bambino. Perché quel male sarà rilasciato, moltiplicato, ogni giorno della sua vita. Il loro male di oggi è il nostro male futuro. Per stare tranquilli, l’unica è ucciderli”
Oggi, a Milano, capitale morale d’Italia (ma altrove è lo stesso), ci sono bambini che vengono perseguitati perché esistono. Legalmente e con soldi pubblici, ed è ancora più grave. Dal 1 gennaio 2010 a Milano sono avvenuti 68 sgomberi, con punte di quattro al giorno. Alle associazioni che chiedevano di fermarsi almeno in inverno, il sindaco Letizia Moratti ha risposto: “La legalità non conosce stagioni”. Qualche tempo dopo un suo consigliere è stato arrestato per corruzione. Il 13 marzo un altro bambino, Emil, è morto bruciato nell’incendio della sua baracca. Il giorno dopo avrebbe compiuto 13 anni. Per fortuna è arrivata la primavera.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho segnalato quest'articolo in diritto negato.
Ti andrebbe di collaborare con quel blog?
Ciao,
a-beta