venerdì, luglio 31, 2009

L'annuncio del presidente Rutelli nel tracciare il bilancio del Comitato di vigilanza
Audizione del procuratore di Caltanissetta sulla presunta trattativa tra Stato e mafia

Servizi segreti, il Copasir chiede
gli atti dell'omicidio Borsellino

Invitato a Palazzo San Macuto anche il premier Berlusconi: "Non trova mai tempo per venire"


Servizi segreti, il Copasir chiede gli atti dell'omicidio Borsellino

Via D'Amelio dopo la strage

ROMA - Il Comitato parlamentare che vigila sui servizi segreti ha chiesto gli atti dell'omicidio Borsellino. Dopo l'inchiesta di Repubblicache ha svelato all'origine nel '92 della strage, "operazioni sporche" in Sicilia di agentisegreti coinvolti in una trattativa fra mafia e Stato, il Copasir vuole leggere gli atti e ascoltare il procuratore di Caltanissetta che conduce l'indagine.

La notizia è trapelata a margine della relazione annuale del Copasir illustrata a palazzo San Macuto dal presidente del comitato Francesco Rutelli: "Ho parlato con il procuratore di Caltanissetta - ha spiegato Rutelli - e ho concordato che una volta completata l'analisi della documentazione che ha nei suoi uffici, per la quale ci vorranno alcune settimane, tutte le eventuali informazioni riguardanti funzionari dei Servizi segreti, saranno oggetto di una sua informativa e di una sua audizione al Copasir".

Il primo a parlare di una presunta trattiva tra Stato e mafia, è stato un protagonista illustre di quell'estate di 17 anni fa, Nicola Mancino, oggi vice presidente del Consiglio superiore della magistratura e al tempo - dal 1992 al 1994 - ministro dell'Interno. Mancino fece capire che la "trattativa" c'è stata o, comunque, qualcuno l'avrebbe voluta. Però, l'ex ministro precisa: "Noi l'abbiamo sempre respinta. L'abbiamo respinta anche come semplice ipotesi di alleggerimento dello scontro con lo Stato portato avanti dalla mafia". L'ex ministro non va oltre, conferma il tentativo fatto da Cosa Nostra di scendere a patti - fermare le stragi in cambio dell'abolizione del carcere duro e della legge sui pentiti - ma sostiene che lo Stato non ha accettato quel ricatto.

L'ex capo di Cosa nostra Totò Riina, dal carcere di Opera, dice di non saperne niente del patto, ma il suo legale, riferendo parole del boss, aveva detto: "Riina è stato oggetto e non soggetto della trattativa". E ripetendo ancora le parole del suo cliente, l'avvocato aveva detto: "Riina dice: Non guardate sempre e solo a me, ma guardatevi dentro anche voi".

Ora che i sospetti sono diventati pubblici, il comitato parlamentare dei servizi segreti vuole metterci il naso. Ma Rutelli chiede che al Copasir venga anche Berlusconi a parlare: "Abbiamo rivolto ripetutamente l'invito al presidente del Consiglio per un'audizione - ha detto il presidente del Comitato parlamentare - ma Berlusconi non mai ha trovato il tempo di venire". Le audizioni periodiche del premier davanti al Copasir sono previste, tra l'altro, dalla legge di riforma dei servizi del 2007. "Un incontro ancora più importante - ha aggiunto Rutelli - perchè spetta al presidente del Consiglio dare le indicazioni generali sul lavoro da svolgere".

(31 luglio 2009)


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